lunedì 27 marzo 2006

Voteremo. Votando. Votassimo

Ma guardate un po' questo sito:

Micio ridens


Lo troverete di sicuro anche sul famoso "Bestiario podiense". Si tratta del micio ridens, noto con il nome volgare di "Birillo", appartenente alla famiglia dei Bibocchietti. Ne è stato avvistato un esemplare in via Isser a Treviglio. Fate attenzione: se lo incontrate, potrebbe assalirvi e tenervi in pugno - anzi, in zampa - fino a quando non cederete e gli darete una scatoletta di pappa. A volte il "Bibo" finge di avere la voce rauca, per incutere ancora più timore nel suo avversario. Altre volte finge di avere la voce rauca, per immobilizzare l'avversario. Come Ulisse con le sirene, l'ideale sarebbe tapparsi le orecchie, per evitare di essere ammaliati dalla voce bibensa. Il miciotto è anche proprietario di una cuccetta marrone chiaro a forma di fungo: ma attualmente non ci vive, pare si tratti solo di una copertura. Le rare volte in cui lo si può incontrare, è affiancato dalle componenti del suo harem: Pingui, Stremese, Sghibi e White, ultimamente più note come "Miciobus". E poi non dite che non vi avevo avvertito...

Bistecchine


Esistono bistecche e Bistecche con la "b" maiuscola.

giovedì 23 marzo 2006

Sulla strada

Stamattina, venendo al lavoro, avevo davanti un automobilista talmente lento che l'autovelox, invece di scattare la foto, gli ha fatto un dipinto a olio!

martedì 21 marzo 2006

Preziosità

Grazie Internet. Di solito sono abituato a girare per i vari mercatini della zona per trovare libri e giornali da collezione, appunto per rimpinguare la mia modesta collezione (e scusate la ripetizione. E adesso anche la rima...). Invece devo dire che sono riuscito ad avere grazie a Internet una copia dell'edizione straordinaria dell'Osservatore romano del 2 aprile scorso, quando è morto Papa Giovanni Paolo II. Una copia tra l'altro tenuta come nuova!
Al mercatino di Treviglio ho invece trovato, per gli amanti del genere, una ristampa del 1975 del volume "Treviglio e il suo circondario" di Marco Carminati, scritto nel 1895: un libro "fondamentale" per chi è appassionato di storia locale. Leggendolo ho scoperto che a Pontirolo c'era un antico castello e che alcune sue parti sono state inglobate in case coloniche. Resta da capire quali siano. Se mi arrestano per violazione di domicilio, sapete perchè!

giovedì 9 marzo 2006

Vita extraterrestre... in fondo al mare

MILANO - Forse le tracce di una possibile vita extraterrestre, su Marte o nel lago sotterraneo della luna gioviana Europa le possiamo scoprire... nei fondali del Mar Mediterraneo. L’interessante storia inizia poco più di vent’anni fa, quando nel 1984 un gruppo di scienziati dell’Università di Milano trovava nel Mare Nostrum, a cento miglia dalle coste libiche e a 3.300 metri di profondità, una bolla d’acqua completamente separata dal sovrastante mare; un vero lago, insomma, battezzato Lago Bannock, che si distingueva dal liquido circostante per la sua elevatissima salinità. Superato l’entusiasmo per la scoperta iniziò un lungo lavoro di indagine per capire le caratteristiche specifiche dello strano lago (descritto poi geologicamente dagli studiosi dell’Università di Milano-Bicocca) e vedere se esso conteneva qualcosa di vivo, qualche forma biologica che per lo stranissimo ambiente doveva per forza, se esisteva, essere diversa dal normale.
I «NUOVI» BATTERI - Le aspettative sono state premiate e ora gli studiosi dell’Università di Milano guidati dal professor Daniele Daffonchio della facoltà di Agraria annunciano le loro interessantissime conclusioni. L’intero lavoro è stato realizzato in collaborazione con tre gruppi di ricerca italiani (Istituto per l’ambiente marino del Cnr di Messina, la Tecnomare di Venezia, l’Università di Milano Bicocca) più altri otto gruppi europei, tutti inseriti nel progetto europeo «Biodeep» a sua volta coordinato dagli scienziati italiani del Consorzio interuniversitario per le scienze del mare. Con un veicolo sottomarino battezzato Modus-Scipack (realizzato da Tecnomare del gruppo Eni) collegato via cavo alla nave oceanografica Urania, si è riusciti a prelevare campioni di salamoia e sedimenti del profondo lago salato consentendo l’analisi dei campioni in laboratorio. E’ stato qui che il microscopio ha rilevato la presenza di forme di vita mai trovate in altri ambienti marini o terrestri. Si tratta di una comunità di batteri complessa e molto più ricca di quelle che vivono altrove in acque normali: una vera oasi di vita stranissima e sconosciuta.
CAPPA DI SALE - Il lago ha una «superficie» costituita da 2,5 metri di spessore nella quale la salinità passa dal 40 per mille al 400 per mille costituendo una vera cappa per il lago sottostante. In queste acque risiedono anche i nutrienti di cui i microrganismi si alimentano. La presenza di questi microrganismi di nuove caratteristiche dimostra due cose importanti.
VITA EXTRATERRESTRE - La prima è che esistono degli ambienti estremi, come in altri casi e con altre scoperte oceaniche era stato dimostrato, nei quali la vita può crescere e svilupparsi nonostante le condizioni proibitive come le alte pressioni ed elevata salinità. Ciò rafforza sempre più l’idea e la speranza che in diversi ambienti extraterrestri come i fondi salini scoperti dal rover Opportunity su Marte oppure nel lago salato scoperto sotto i ghiacci della luna Europa di Giove possa essere nata o essersi mantenuta (se era giunta dall’esterno) qualche forma di vita.
SU «NATURE» - La seconda cosa rilevante è legata al possibile impiego, al reale sfruttamento di queste sostanze e di questi microrganismi per applicazioni industriali, agrarie ed anche farmaceutiche. Gli scienziati italiani raccontano le loro scoperte e spiegano i loro risultati sulla rivista britannica Nature di questa settimana.
Giovanni Caprara
08 marzo 2006
(dal Corriere)

sabato 4 marzo 2006

Farewell

E sorridevi e sapevi sorridere coi tuoi vent'anni portati così,
come si porta un maglione sformato su un paio di jeans;
come si sente la voglia di vivere che scoppia un giorno e non spieghi il perchè:
un pensiero cullato o un amore che è nato e non sai che cos'è.
Giorni lunghi fra ieri e domani, giorni strani,
giorni a chiedersi tutto cos' era, vedersi ogni sera;
ogni sera passare su a prenderti con quel mio buffo montone orientale,
ogni sera là, a passo di danza, a salire le scale
e sentire i tuoi passi che arrivano, il ticchettare del tuo buonumore,
quando aprivi la porta il sorriso ogni volta mi entrava nel cuore.
Poi giù al bar dove ci si ritrova, nostra alcova,
era tanto potere parlarci, giocare a guardarci,
tra gli amici che ridono e suonano attorno ai tavoli pieni di vino,
religione del tirare tardi e aspettare mattino;
e una notte lasciasti portarti via, solo la nebbia e noi due in sentinella,
la città addormentata non era mai stata così tanto bella.
Era facile vivere allora ogni ora, chitarre e lampi di storie fugaci,
di amori rapaci, e ogni notte inventarsi una fantasia da bravi figli dell'epoca nuova,
ogni notte sembravi chiamare la vita a una prova.
Ma stupiti e felici scoprimmo che era nato qualcosa più in fondo,
ci sembrava d' avere trovato la chiave segreta del mondo.
Non fu facile volersi bene, restare assieme
o pensare d' avere un domani e stare lontani;
tutti e due a immaginarsi: «Con chi sarà?»
In ogni cosa un pensiero costante,
un ricordo lucente e durissimo come il diamante
e a ogni passo lasciare portarci via da un'emozione non piena, non colta:
rivedersi era come rinascere ancora una volta.
Ma ogni storia ha la stessa illusione, sua conclusione,
e il peccato fu creder speciale una storia normale.
Ora il tempo ci usura e ci stritola in ogni giorno che passa correndo,
sembra quasi che ironico scruti e ci guardi irridendo.
E davvero non siamo più quegli eroi pronti assieme a affrontare ogni impresa;
siamo come due foglie aggrappate su un ramo in attesa.
«The triangle tingles and the trumpet plays slow»
Farewell, non pensarci e perdonami se ti ho portato via un poco d' estate
con qualcosa di fragile come le storie passate:
forse un tempo poteva commuoverti, ma ora è inutile credo, perchè
ogni volta che piangi e che ridi non piangi e non ridi con me.