venerdì 25 aprile 2008

25 aprile

Quel venticinque aprile
la guerra era di casa
pioveva forte
fuori dalla chiesa
la fame era nell'aria
la vita una scommessa
ma il prete continuava la
sua Messa

Tu col vestito bianco
tu con le scarpe nuove
vi siete detti sì
davanti a quell'altare
e insieme per la vita
vi siete incamminati
tra il tempo
le promesse e le speranze
la guerra che finiva
i balli americani
l' italia da rifare con le mani

I dieci alla schedina
i figli all'improvviso
la casa troppo stretta
e io che crescevo troppo in fretta
ma dimmi come si fa
a stare come voi
insieme per la vita

Che a me
l'amore
quando c'è
mi sembra sempre fuoco
e invece dura poco
Sarà che anime di razza
è un po' che non ne fanno più

Quel venticinque aprile
ritorna tutti gli anni
e tutti gli anni vi ritrova insieme

Avete visto il mare
e il secolo cambiare
il Papa buono e
l'uomo sulla luna
c'è chi vi chiama nonni
e che ha già trent'anni
è il tempo che trascorre
ma non passa

Tu coi capelli bianchi
tu con gli occhiali nuovi
vi dite ancora sì
davanti al piatto
di ogni giorno

Ma sarà fatalità
fortuna o che ne so
ma siete ancora insieme
e sembra amore nato ieri
e invece sono già
cinquanta primavere

E noi con tutto da imparare
siam qui a improvvisare
amore

Quel venticinque aprile
pioveva e gli invitati
dicevano che sposi fortunati

domenica 13 aprile 2008

Cronaca nera

«La morte è il mio mestiere, ci guadagno da vivere, ci costruisco la mia reputazione professionale. Io tratto la morte con la passione e la precisione di un becchino: serio e comprensivo quando sono in compagnia dei famigliari in lacrime, ma freddo osservatore quando sono solo. Ho sempre pensato che il segreto nel trattare con la morte consistesse nel tenerla a debita distanza. Questa è la regola: mai permetterle di avvicinarsi sino a sentirne il fiato sul collo».

Michael Connelly, Cronaca nera

martedì 1 aprile 2008

Sta tornando...

Sono passati più di vent'anni...
E' stato il mio sogno da bambino...
Non ci volevo credere, ma è vero...
Sta tornando...