martedì 10 luglio 2007

Torino

Le uniche volte in cui ero stato, in precedenza, a Torino, mi ero limitato a visitare la casa madre dei Salesiani (due o tre volte in gita scolastica, un'altra per partecipare all'ordinazione sacerdotale di un carissimo amico) e la chiesa dove - in occasione del Giubileo - era stata esposta la Sindone.
Esperienze tutte interessanti, non l'ho mai negato, ma che non mi avevano mai consentito di farmi davvero un'idea di come fosse questa grande città del Nordovest d'Italia, che in tanti mi definivano "misteriosa" e "affascinante", ma anche "triste e malinconica".
La scorsa settimana sono stato, a distanza di alcuni anni, di nuovo a Torino, per la prima volta per lavoro, e ho avuto l'occasione - anche se solo per una serata - di scoprire alcuni scorci della città sabauda - anzi, della "capitale sabauda", come mi hanno fatto notare alcuni leggendo un mio pezzo - che davvero non avrei mai immaginato.
Posto che ero lì per seguire un evento Fiat e che, in ogni angolo, c'era qualche accenno alla nota casa automobilistica appunto torinese. Posto anche che, in occasione del lancio della nuova 500, avevano organizzato anche la "notte bianca" e che, per le strade, c'erano migliaia di persone. Cio premesso, devo dire che questa città mi ha affascinato. Raggiungere dal prestigioso hotel dove alloggiavo - il Santo Stefano di via Porta Palatina - la vicina piazza Castello nel cuore della notte e poi proseguire fino a scrutare, tra i lussuosi palazzi, una Mole Antonelliana che svetta - illuminata ottimamente - e fa da cornice a un paesaggio notturno quasi surreale, è stata davvero una esperienza suggestiva.
Proseguire poi nei viali XX Settembre e Garibaldi, ovviamente cono gelato in mano, e ricevere così tanti richiami visivi in ogni scorci dove guardassi, mi ha lasciaato un'impressione più che positiva di Torino. E sì che non ho visto nemmeno il 2% di quanto - mi hanno detto - offra la città. Mi riprometto di tornarci, stavolta accompagnato, per riprendere la visita da dove l'ho lasciata.
Una piccola nota per la simpatia dei torinesi e per il nuovo amico svedese Stephen: sicuramente il fatto che viaggiassimo su un'auto nuova di zecca, mai vista in giro, e che fossimo su una nuova 500 in quel di Torino, ha contribuito. Ma devo ammettere che tante persone, ai numerosi semafori rossi, si sono dimostrate così affabili e socievoli come davvero non mi sarei mai aspettato in una città del Nord. Non li posso assicurare che quanto hanno detto e chiesto - non tanto per noi, quanto per la neonata del Lingotto - sia riuscito a renderlo pienamente (col mio inglese!) al collega d'oltralpe: però ci ho provato e lui è sembrato divertito.
Mentre della passeggiata notturna non ho - volutamente e stranamente - scattato alcuna fotografia (quella a lato è solo simbolica ed è tratta da Internet), del tour in 500 sì. A breve - appena saranno scaduti i tempi per le "esclusive" - ne pubblicherò qualcuna qui.

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