giovedì 2 ottobre 2008
Oktoberfest arriviamo...
On line la nuova fanzine!
domenica 24 agosto 2008
Uomo di pianura
lunedì 16 giugno 2008
domenica 4 maggio 2008
Ho ancora un milione e 600 mila secondi...
venerdì 25 aprile 2008
25 aprile
la guerra era di casa
pioveva forte
fuori dalla chiesa
la fame era nell'aria
la vita una scommessa
ma il prete continuava la
sua Messa
Tu col vestito bianco
tu con le scarpe nuove
vi siete detti sì
davanti a quell'altare
e insieme per la vita
vi siete incamminati
tra il tempo
le promesse e le speranze
la guerra che finiva
i balli americani
l' italia da rifare con le mani
I dieci alla schedina
i figli all'improvviso
la casa troppo stretta
e io che crescevo troppo in fretta
ma dimmi come si fa
a stare come voi
insieme per la vita
Che a me
l'amore
quando c'è
mi sembra sempre fuoco
e invece dura poco
Sarà che anime di razza
è un po' che non ne fanno più
Quel venticinque aprile
ritorna tutti gli anni
e tutti gli anni vi ritrova insieme
Avete visto il mare
e il secolo cambiare
il Papa buono e
l'uomo sulla luna
c'è chi vi chiama nonni
e che ha già trent'anni
è il tempo che trascorre
ma non passa
Tu coi capelli bianchi
tu con gli occhiali nuovi
vi dite ancora sì
davanti al piatto
di ogni giorno
Ma sarà fatalità
fortuna o che ne so
ma siete ancora insieme
e sembra amore nato ieri
e invece sono già
cinquanta primavere
E noi con tutto da imparare
siam qui a improvvisare
amore
Quel venticinque aprile
pioveva e gli invitati
dicevano che sposi fortunati
domenica 13 aprile 2008
Cronaca nera
«La morte è il mio mestiere, ci guadagno da vivere, ci costruisco la mia reputazione professionale. Io tratto la morte con la passione e la precisione di un becchino: serio e comprensivo quando sono in compagnia dei famigliari in lacrime, ma freddo osservatore quando sono solo. Ho sempre pensato che il segreto nel trattare con la morte consistesse nel tenerla a debita distanza. Questa è la regola: mai permetterle di avvicinarsi sino a sentirne il fiato sul collo».Michael Connelly, Cronaca nera
martedì 1 aprile 2008
sabato 22 marzo 2008
giovedì 21 febbraio 2008
Il garghet
Il “garghet” delle rane non si sente in questa fredda sera di febbraio. Il cielo limpido lascia spazio soltanto a stelle rosse, che altro non sono che i punti luminosi delle gru, monumenti al continuo volersi avvicinare alle stelle vere da parte dell’uomo. Questa è la terra di mezzo, mi dicono, dove i milanesi di ieri venivano a ballare, la sera, e a divertirsi. Ma anche a pensare e riflettere davanti a un bicchiere di vino rosso, pratico contributo all’introspezione. Stasera è lo stesso: solo la campagna è stata smussata da quegli enormi palazzi. Rozzano da una parte, Milano dall’altra. Terra di mezzo appunto. A Nord la periferia di una città sconfinata. A sud i confini di un’altra periferia. Un’enclave che sembra sospesa nella brezza di questa sera di febbraio. L’antica osteria ci accoglie come i viandanti di un passato qui
martedì 5 febbraio 2008
Quando la notte finisce
Venti minuti più tardi esco in strada. Le piastrelle in cemento davanti all'ingresso riflettono i pochi chiarori di questi ultimi momenti della notte. Non è la stessa notte che sono abituato a vedere. Non è la notte stanca della sera, quella che ha sulle spalle nere la fatica, i rancori, le delusioni, le amarezze di un'intera giornata. Questa è la notte che sta morendo per dare la vita a una nuova giornata. Era tanto che non vedevo Pontirolo avvolto dagli ultimi istanti della notte. La nebbia regala una tenue sfumatura agli edifici tutt'intorno, rendendoli quasi surreali. Qualche finestra è già accesa. Le gocce di pioggia si scontrano con la durezza del marciapiede e cercano di modificare i riflessi delle luci. Ma sono solo istanti e ti accorgi presto che è tutta un'illusione.
La luce più alta è quella del campanile. L'orologio ha una lampadina fioca che illumina a malapena il centro del quadrante. Poco più su, sembra quasi brillare la cella campanaria. La sagoma delle campane ricorda quella delle vedette. Tra poco la notte è finita e c'è il cambio della guardia. Mi lascio bagnare i capelli dalla pioggia e raggiungo la Bravo. Non fa freddo adesso. Un lampeggiante arancio si riflette ruotando contro le case e la nebbia. È un camion della nettezza urbana. Per loro il lavoro è già quasi finito. Si fermano proprio dietro di me: scende un omino e con un gesto che dimostra abitudine afferra alcuni sacchi e li butta nel camion, dove gli scarti del giorno prima nella vita dei miei vicini vengono pressati in pochi istanti e diventano una massa concentrata e amalgamata. Fosse giorno, forse, suonerei il clackson. Laura e Foppolo mi aspettano, non posso fare tardi. Ma così presto anche il tempo sembra scandire più lento e poco dopo mi ritrovo già in viaggio verso Treviglio. La nebbia si sta schiarendo. Questi sono i raggi del sole.
domenica 27 gennaio 2008
Per non dimenticare
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.Se questo è un uomo
Primo Levi
domenica 20 gennaio 2008
venerdì 11 gennaio 2008
Le dieci pubblicità più raccapriccianti di sempre
1 - Al primo posto si piazza questa tristezza: «Wow, papà, ricevi sempre il meglio - persino Marlboro». E sotto: «Sì, non dovrai più sentirti "over-smoked". E' il miracolo Marlboro». Oh, Signore...
3 - Terzo posto per questa: «Soffiale nel viso e ti seguirà ovunque.»
4 - Quarto posto con un bel: «Sembra pulita, ma...». Una pubblicità che promuove prodotti contro la sifilide. Evvai!
5 - Pubblicità per la senilità.
6 - Gillette: «Comincia presto a raderti». Della serie: ottimo gusto...7 - Ecco una pubblicità per i "Victory Bonds" del governo candese durante la Seconda Guerra Mondiale:
8 - Anche Babbo Natale fuma le Lucky Strike. Pensavo bevesse soltanto Coca Cola...
9 - Un chiaro avvertimento per tutte le mogli che acquistano una marca di caffè differente dalla solita per il proprio marito:
10 - E infine, la più incredibile! Una pubblicità francese di salumi: